Successione ereditaria: come funziona l’eredità spiegato semplice
Avv. Giovanni Turina – patrimonialista
(denaro, eredità, famiglia, società)
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Avv. Giovanni Turina, civilista: denaro, eredità, immobili, famiglia e società.
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La successione ereditaria: tutto quello che c’è da sapere
Non è facile da gestire un’eredità, ma ora cerco di renderlo chiaro. Partiamo dalle basi:
quando una persona muore, lascia dietro di sé non solo ricordi, ma anche oggetti, crediti e debiti.
La successione ereditaria è quindi il processo legale che serve a trasferire questi beni (come case, soldi e oggetti) e questi debiti (per esempio mutui e prestiti) agli eredi, cioè alle persone indicate dalla legge (o dal testamento) a ricevere questa eredità.
Vediamo insieme, passo dopo passo, come funziona.
1. Cosa è la successione ereditaria?
Immagina che ogni persona abbia uno “zaino invisibile” pieno di beni e obblighi, cioè cose che possiede e cose che deve pagare.
Quando muore, questo zaino si trasferisce a qualcun altro.
La successione ereditaria è proprio il meccanismo che sposta questo zaino dai genitori ai figli, dai fratelli agli amici o a chi è stato indicato.
Ci sono due tipi principali di successione:
- Successione per legge: se una persona non ha scritto nessun testamento, è la legge a stabilire chi erediterà i suoi beni.
- Successione per testamento: se c’è un testamento, allora si seguirà la volontà scritta del defunto.
2. Dove e quando si apre la successione?
Quando una persona muore, la successione si “apre” nel luogo dove viveva stabilmente, cioè nel posto che considerava la sua casa.
Questo luogo si chiama “domicilio”.
Se una persona viveva a Roma, per esempio, è lì che si avvia il processo per stabilire chi erediterà.
Ma se Tizio abitava a Roma, e lavorava a Milano? Il domicilio è il centro dei propri interessi. Quello della successione dev’essere quello principale (es. dove abitava la sua famiglia, o il compagno o compagna).
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Tizio abita a Verona con la moglie, lavora a Padova e muore a Lisbona. Qual è il domicilio valido per la successione?
Verona perché lì è il centro dei suoi interessi
3. Eredi e legatari: chi sono?
Un altro aspetto importante è la distinzione tra erede e legatario:
- L’erede riceve tutto o una parte del patrimonio (cioè di beni e debiti) del defunto.
- Il legatario riceve solo un bene specifico, come una collezione di orologi, una somma di denaro, o una casa.
Vedi un po’ il legatario come quello che beneficia di qualcosa (es. un orologio) ma senza essere erede (quindi senza prendersi i debiti): il legato è un po’ come un regalo, che viene scritto nel testamento.
Chi riceve questo regalo -il legatario appunto- ha diritto automaticamente al legato. Può richiederlo quando viene pubblicato il testamento, agli eredi (o alcuni di essi, se così ha deciso il testatore).
4. Chi eredita sempre?
La legge italiana stabilisce che alcune persone non possono essere escluse dall’eredità.
Sono i cosiddetti eredi legittimari (o eredi necessari): il coniuge, i figli e, in alcuni casi, i genitori del defunto (quando non ci sono i figli).
Anche se c’è un testamento, queste persone hanno comunque diritto a una parte dei beni.
Per questo, anche se molti me lo chiedono, non si può diseredare un figlio o il coniuge sposato o separato.
5. Cosa si può ereditare?
Nelle questioni ereditarie ci sono due tipi principali di diritti e obblighi:
- Diritti reali: riguardano le cose che possediamo, come la casa o l’auto. Alcuni di questi, come la proprietà, possono essere trasmessi agli eredi. Altri, come l’usufrutto (cioè il diritto di usare una casa senza possederla) si estinguono con la morte del proprietario e quindi non passano agli eredi.
- Diritti obbligatori: sono i debiti e i crediti. Ad esempio, se il defunto doveva dei soldi a qualcuno, questo debito passa agli eredi.
6. E i debiti del defunto?
Gli eredi non ereditano solo i beni, ma anche i debiti. Questo significa che, se il defunto aveva dei prestiti, saranno gli eredi a doverli pagare, ciascuno secondo la propria quota di eredità.
Quindi, se il defunto aveva due figli, ognuno pagherà la metà di quel debito.
Attenzione però: l’erede può scegliere di accettare l’eredità con “beneficio di inventario”, una procedura che permette di ricevere solo i beni e non i debiti, se questi fossero superiori. Ma devi per forza passare dal notaio, e prima ti consiglierei di parlare con un avvocato.
7. Vocazione ereditaria e delazione ereditaria. Cosa sono?
Questi termini possono suonare strani, ma sono semplici da capire:
- Vocazione è quando una persona viene designata come erede (per legge o per testamento).
- Delazione è quando questa persona viene chiamata ad accettare l’eredità e decide se prendere o lasciare.
Quasi sempre le due cose sono nello stesso tempo. Ma se per esempio Tizio scrive nel testamento “Lego a mio nipote il mio Rolex a condizione che si laurei entro 5 anni dalla mia morte” allora il nipote è vocato all’eredità, ma non c’è delazione fino a quando non si verifica la condizione (ossia la sua laurea entro 5 anni dalla morte del nonno).
8. Posso rinunciare all’eredità?
Sì. Se un erede non vuole accettare i beni e i debiti, può rinunciare all’eredità.
Questa scelta è definitiva e permette di evitare di ereditare eventuali debiti.
Chi rinuncia non riceverà nulla, e la quota dell’eredità sarà divisa tra gli altri eredi.
Fai attenzione però a farlo entro 3 mesi da quando è morta la persona, per evitare problemi (se possiedi i beni del defunto, decadi dalla possibilità di rinunciare)
9. La figura del legatario.
Il legatario, a differenza dell’erede, non deve accettare l’eredità: riceve automaticamente il bene che gli è stato destinato dal testamento.
Immaginiamo che Tizio lasci il suo orologio di valore all’amico Caio: Caio diventa il legatario di quell’orologio, senza dover fare nulla per accettarlo.
Tuttavia, se non lo vuole, può sempre rinunciarvi. Non serve il notaio, anche se la questione è dubbia (parlane con l’avvocato o il notaio).
10. Cosa non si può ereditare?
Ci sono beni e diritti che non passano agli eredi:
- Diritti personali: come il diritto al nome o all’onore, e diritti legati alla famiglia.
- Certi contratti: alcuni accordi si concludono automaticamente alla morte della persona, come il contratto di mandato (cioè l’incarico di fare qualcosa per conto di un’altra persona).
Il figlio dell’avvocato morto (pace all’anima sua) non ha responsabilità verso i clienti del papà, al più dovrà incassare le parcelle o gestire i documenti.
11. La morte presunta
Infine, esiste il caso in cui una persona è scomparsa da molto tempo e viene dichiarata “presunta morta” dal tribunale.
In questo caso, la successione si apre come se la persona fosse realmente morta e i beni vengono divisi tra gli eredi.
In Italia, si può dichiarare “morta presunta” una persona che è sparita da almeno dieci anni senza lasciare tracce. Questa regola aiuta a chiudere i suoi affari in sospeso, come eredità e matrimoni. In casi speciali, come guerre o incidenti gravi, bastano due anni.
Se il giudice dichiara la morte presunta, gli eredi possono entrare in possesso dei beni e il coniuge può risposarsi. Ma se la persona riappare, può richiedere la restituzione dei suoi beni, anche se alcune proprietà possono ormai essere passate ad altri, come per usucapione.
In sintesi, la successione ereditaria è il passaggio di beni e debiti di una persona defunta a chi rimane. Conoscere questi aspetti può aiutare a fare scelte migliori, sia nel ricevere un’eredità sia nel preparare un testamento che rispetti la legge e la volontà di chi lascia i suoi beni.
Mi occupo solo di diritto patrimoniale, perché aiuto privati ed imprenditori a gestire il loro patrimonio: immobili, eredità, famiglia e società.
Ricevo a Villafranca di Verona, nello studio secondario di Verona, oppure online tramite videoconferenza (WhatsApp, Skype, telefono, Google Meet, Zoom).